Il giovane agente Jake Hoyt (Ethan Hawke) sogna di entrare a far parte della narcotici di Los Angeles per dare una chance di vita migliore alla propria famiglia. Fondamentale catturare l’attenzione dell’esaminatore Alonzo Harris (Denzel Washington), detective di lungo corso dai metodi ben poco ortodossi.
Illuso di saper affrontare anche le vie più malfamate della tentacolare metropoli, Hoyt viene subito messo con le spalle al muro da Alonzo, costretto a infrangere il regolamento e scivolando sempre più all’interno di una brutale realtà che non fa sconti a nessuno.
Giungla d’asfalto
Produzione 2001, racconto della discesa all’inferno di un poliziotto di belle speranze e illusioni destinate a fracassarsi sull’asfalto insanguinato di Los Angeles. Un “training day” – giorno di addestramento che si trasforma nel durissimo confronto con un poliziotto borderline dai troppi scheletri nell’armadio che pensa solo a farne carne da macello. Il film sdoganò definitivamente la classe registica di Antoine Fuqua, prima ancora conosciuto per la creazione di videoclip musicali per musicisti del calibro di Prince, Stevie Wonder, Usher e Shanice. Esperienza subito messa in opera sin dall’ottimo esordio del 1998 con The Replacement Killers – Costretti ad uccidere e in parte anche nel meno riuscito Bait – L’esca (2000).
Training Day ricevette due candidature all’Oscar: Ethan Hawke miglior attore non protagonista, vincendo quella per l’attore protagonista grazie alla meravigliosa interpretazione di Denzel Washington. L’arte di Fuqua infusa tra immagini e musica è da subito segno distintivo della narrazione, forte di un montaggio capace di ritmare il racconto fino al suo drammatico epilogo. La cinematografia di Mauro Fiore (Spider-Man: No Way Home, Avatar, The Kingdom) restituisce i toni giallastri di una Los Angeles la cui luce è pervasa da un costante senso di tragicità.
L’incisiva sceneggiatura di David Ayer si dimostra un po’ debole nella seconda parte e ancora di più nel finale. Ayer all’epoca aveva già firmato gli script per il bellico U-571 e il primo Fast & Furious, proseguendo poi a raccontare altre storie di crimini e criminali in quel di Los Angeles con i notevoli Indagini sporche – Dark Blue, Harsh Times e soprattutto End of Watch – Tolleranza zero. Training Day è un film vincente perché capace di rendere intrigante una catena di eventi piuttosto tipici quanto didascalici nell’universo dei crime movie, eppure così ben plasmati da Fuqua. Vincente anche la scelta di girare presso alcuni scorci di aree tra le più malfamate di Los Angeles. Da non perdere.
Training Day 4K – Come si vede
Girato interamente analogico (camere Arriflex 435 e Moviecam SL) su pellicola a elevata sensibilità (250D ASA), nuovo scan 35mm e master 4K nativo per questa nuova edizione inscritta tra i titoli con cui Warner quest’anno celebra il suo primo centenario. Formato immagine 2.35:1 pressoché identico all’originale 2.39:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-66 doppio strato.
La naturale grana di fondo innescata dal tipo di negativo è presente e costante in questa nuova edizione, che messa a confronto con le precedenti offre un notevole balzo qualitativo. Specie in presenza di pannelli nativi 10 bit il risalto del quadro è superiore per livello di dettaglio, profondità dei neri così come la stabilità del contrasto. Differenze sostanziali quanto ai colori: ora meno caldi e non più in eccesso rispetto alla vecchia edizione Blu-ray Full HD, favorendo il verde e ponendo l’accento su un’inedita (in Home Video) palette cromatica forse più vicina al girato del 2001.
A favorire una diversa e inferiore compressione dinamica l’HDR-10, anche qui avvicinando alla visione di Fuqua e del cinematographer Mauro Fiore. Curiosamente il Blu-ray Full HD incluso non riporta la versione del 2006 bensì il nuovo master, anche se impossibilitato a dare il medesimo spazio a luci, colori, solidità e puntualizzazione sui particolari.
Training Day 4K – Come si sente
A limitare tensione e adrenalina c’è il Dolby Digital 5.1 canali italiano (640 kbps), che offre un panorama sonoro appena sufficiente rispetto a quanto avrebbe meritato l’opera e il doppiaggio dell’epoca. Subwoofer poco profondo, elementi dai canali posteriori poco incisivi, presenza scenica sui generis per il fronte anteriore con dignitoso parlato. Da riferimento l’originale Dolby TrueHD 7.1 e ATMOS aprendo a una molteplicità di elementi anche verticali, tra echi e una presenza scenica lasciando la sensazione di assistere a quanto di più prossimo al missaggio cinema dell’epoca.
Training Day 4K – Gli extra
Per gli extra sul disco 4K c’è il solo commento del regista (non sottotitolato), il resto del materiale è presente sulla controparte Full HD e già visto in passato dove oltre al commento del regista (sempre non sottotitolato) ricordiamo un finale alternativo (non sottotitolato), circa 13′ minuti di scene eliminate dal montaggio finale e making of di 15′ minuti (entrambi sottotitolati), due videoclip musicali e trailer.
L’edizione limitata, che sta velocemente scomparendo dai negozi e-commerce ed è già salita di prezzo (Amazon sta vendendo la speculare francese, sempre con audio italiano), include libretto sul film, poster e 4x cartoline da collezione.